report

INFEDELI ALLA LINEA - solo exhibition


From Wednesday 23 October to Saturday 2 November my project INFEDELI ALLA LINEA will be hosted in the spaces of ONOFF in Milan, in via Padova 94. Photos, videos, sculptures and an installation will enrich all the stuff already in the book, which you can buy in the gallery.
I'll be waiting for you on Wednesday 23rd, from 6.30 p.m.



"WHERE ARE WE GOING?" - group show


Until 28 August in Pietrasanta (Italy) at Spazio 4x4 a group show with my new work "RED ON!". Curated by Giuseppe Frangi, with works by me, Elisa Carutti, Stefano Cozzi and Matteo Negri.





INFEDELI ALLA LINEA - PRESENTAZIONE 18 GENNAIO 2019




Rehearsal  Project ospita Infedeli alla linea, il progetto espositivo di Giovanni Vitali (Milano, 1981) dedicato ai Paesi dell’Europa dell’Est  un tempo soggiogati al controllo sovietico.
Avviato nel 2014 Infedeli alla linea vuole rileggere un pezzo della nostra storia recente, cercando di riflettere sul fatto che ancora oggi, dopo il crollo del muro di Berlino e la caduta dei regimi, il seme dell’ideologia può crescere e svilupparsi in tanti ambiti diversi.  Le fratture e le divisioni un tempo evidenti  ora agiscono in assenza di preordinate e imponenti strutture architettoniche. Tolto il muro, da sempre spartiacque tra due entità in scontro perenne, continuano, infatti, le contrapposizioni.  Giovanni Vitali indaga tali divisioni ideologiche  destrutturando l’ipotesi di una soluzione pacifica, allontanandosi dall’idea manifesta di una serena concordia e di tensioni bonariamente mitigate.
Per ogni nazione dell’Europa dell’Est, Giovanni Vitali ha realizzato un “wallpaper” dedicato ad un episodio, un personaggio o un luogo simbolico del Paese preso in esame.
Attraverso fotografie, opere su carta e la proiezione di un film in anteprima, l’autore mette in mostra nello spazio di via G.B. Passerini 18 i materiali raccolti nell’arco di quattro anni di lavoro.
Con l’occasione sarà presentato il volume Infedeli alla linea edito da Silvana Editoriale. Il libro, con un’introduzione di Gianni Riotta, offre testi esplicativi per ciascun Paese presentato – Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Repubblica Democratica Tedesca, Jugoslavia, Polonia, Romania e Ungheria – e accoglie le interviste ad Annalia Guglielmi, Toni Capuozzo e Luigi Geninazzi.

Opening:
Venerdì 18 Gennaio 2019
Ore: 18-21
Via Gian Battista Passerini 18, Milano

Giorni e orari di apertura
Sabato  19, ore 15-20
Domenica 20, ore 15-20
Venerdi  25, ore 17-20
Sabato 26, ore 15-20
Domenica 27, ore 15-20

E’ possibile visitare la mostra in giorni differenti richiedendo appuntamento:

INFEDELI ALLA LINEA - IL LIBRO


Quattro anni fa il primo murales a Varsavia, non avevo di certo le idee chiare se non una gran voglia di viaggiare e conoscere. Poi è arrivata la Bulgaria e da lì il progetto inizia a prendere una forma più definita. L’ho chiamato “Infedeli alla linea”, facendo il verso ad un celebre disco italiano incentrato sull’ ortodossia. Oggi sono arrivate le prime copie del libro che racchiude la mia ricerca artistica degli ultimi 4 anni, 112 pagine con tutti i murales, gli scritti, le foto e le interviste che ho realizzato nell’ Europa dell’Est.
Fa un certo effetto ritrovarsi tra le mani un prodotto finito e poterlo condividere con tutti, ripensando alle situazioni più tragicomiche in cui mi sono trovato, dai poliziotti che ti rapinano in Bosnia alle nottate senza fine di Berlino, dalle zuppe acidissime della Romania all’ elemosinare un po’ di benzina nelle campagne ungheresi.
Se sono riuscito a completare questo lavoro non è solo merito mio: innanzi tutto i miei amici più cari, che si sono sempre resi disponibili ad aiutarmi sacrificando un po’ delle loro ferie per viaggi improbabili. Poi la casa editrice, Silvana Editoriale, che mi ha seguito pazientemente insegnandomi molto nella costruzione di questo libro: grafici, traduttori e tutto lo staff si è dimostrato super professionale e interessato. Le persone che mi hanno consigliato e indirizzato neanche si contano.
Il libro però lo dedico ai miei genitori: a loro perché non hanno mai dubitato di questo progetto. Grazie.

GIOVANNI VITALI – INFEDELI ALLA LINEA
Aspettando qualche giorno per trovarlo fisicamente nelle librerie, si può già acquistare sulle maggiori piattaforme on-line. 


Four years ago the first mural in Warsaw, I certainly had no clear ideas except a great desire to travel and learn. Then Bulgaria arrived and from there the project began to take a more defined form. I called it "Infedeli alla linea" (Infidels at the line), making the verse to a famous Italian record focused on orthodoxy. Today the first copies of the book that contains my artistic research of the last 4 years have arrived, 112 pages with all the murals, writings, photos and interviews that I made in Eastern Europe.
It makes a certain effect to find a finished product in my hands and be able to share it with everyone, thinking back to the most tragicomic situations in which I found myself, from the policemen robbing you in Bosnia to the endless nights in Berlin, from the acidic soups of Romania to begging for some petrol in the Hungarian countryside. 
If I was able to complete this work, it's not only thanks to me: first of all my closest friends, who have always been available to help me by sacrificing some of their holidays for strange trips. Then the editor, Silvana Editoriale, who patiently followed me and taught me a lot in the construction of this book: graphic designers, translators and all the staff proved to be super professional and interested. The people who have advised me and addressed me can't even be counted.
But I dedicate the book to my parents: to them because they never doubted this project. Thank you.

GIOVANNI VITALI - INFEDELI ALLA LINEA
Waiting a few days to find it physically in bookstores, you can already buy it on major online platforms.




IDEOLOGY - stampa fotografica


E' disponibile la stampa fotografica dell'installazione "IDEOLOGY", realizzata sulla strada tra Bucarest e Targoviste, in Romania, nel Gennaio 2016 
Si tratta dell' unica testimonianza fotografica ufficiale, stampata su carta Hahnemule William Turner da 190 grammi, con una tiratura limitata di 20 copie, firmate e numerate. L'immagine misura 20 x 30 cm su un foglio di 30 x 40 cm.
La foto, consegnata già con una cornice, può essere acquistata per 150 euro. 

Infedeli alla linea #8 ROMANIA




Infedeli alla linea è un progetto che andrà a toccare tutti i Paesi che erano al di là del Muro, alla ricerca di personaggi, storie, luoghi simbolici che possono insegnare ancora oggi la vera ricerca per la Libertà. Questo è il trailer dell' ottavo capitolo, Romania

IDEOLOGY - Il mio Report dalla Romania (ITA + ENG Version)


Caro Direttore,
Nicolae Ceausescu ridusse la Romania alla fame e alla disperazione. Venne ucciso il 25 Dicembre 1989 a Targoviste, non lontano da Bucarest –la capitale- dopo una rocambolesca fuga a seguito di un colpo di stato travestito da rivoluzione. Dopo un sommario processo popolare, venne fucilato insieme all’inseparabile moglie Elena.
La Romania era finalmente libera.
 Si trovò da un giorno all’altro a dover competere con un altro mondo, quello capitalista, libero certo, ma non meno spietato.   Si abbracciò quel mondo, abbagliati da luci al neon e facili tentazioni da dimenticarsi il valore della libertà acquisita. Oggi Bucarest cresce , grazie soprattutto alle imprese straniere  che lì trovano agevolazioni. Ma tutto intorno… il tempo sembra essersi fermato a diversi decenni fa. Qualcuno (pochi) ce l’ha fatta, gli altri peggio per loro; queste sono le regole del soldo.  E’ in uno di quei vecchi fabbriconi di regime sulla strada per Targoviste, tutto mattoni e lamiera che l’installazione di un artista mi ha suggerito questa riflessione: sono dipinti Lenin, Ceausescu e Stalin che dormono sotto una confortevole coperta di dollari americani. Sopra di loro uno striscione  chiede di stare attenti, perché l’ideologia non muore mai, al massimo dorme. L’ideologia infatti  non è solo una dittatura o un regime.  E’ un approccio umano alla realtà, che non è più capace di guardare il mondo e se stesso  in cerca di liberazione, ma che impone la propria idea convinto di garantirsi un minimo di benessere.  Nella sua  “Lettera ai cristiani d’occidente”  Josef Zverina  (teologo cecoslovacco) grida: “…Non conformatevi! Mè syschematízesthe! Come è ben mostrata in questa parola la radice verbale è perenne: schema. Per dirla in breve, è vacuo ogni schema, ogni modello esteriore. Dobbiamo volere di più, l'apostolo ci impone: cambiare il proprio modo di pensare in una forma nuova!”  . Se ci affidiamo solamente a schemi, idee, sistemi, per quanto  buoni essi siano saremo sempre ben lontani dalla libertà.

Dear Director,
Nicolae Ceausescu reduced Romania to starve and desperation. He was killed on December 25th 1989, in Targoviste, not far from Bucarest, after an extraordinary escape after a coup d’étate, dressed up as a revolution. After a  summary popular trial, he was shot together with the beloved wife Elena. Romania was finally free. The Nation found itself suddenly competing with another world, the Capitalist world, wich was free, of course, but not less pitiless.
Romania embraced that world, so dazzled by neon lights and easy temptations, that it forgot the value of the freedom it gained.  Today Bucarest grows up, thanks to the foreign enterprises that find facilities there.
But all around…. It seems that time has been stopped several decades ago. Someone (only a few) succeeded, the others…well,  too bad for them; these are money rules. It’s in one of those old regime factories, on the way to Targoviste, all made of bricks and plate, ,that an artwork installation suggested me this thought: Lenin, Ceausescu and Stalin are painted while sleeping after a comfortable. Above them a blanket made of American Dollars. Above them a large stripe warns to pay attention, because ideology never dies,  it can be only asleep.

Ideology, in fact, is not only a dictatorship or a regime. It’s a human way of looking at reality, the human approach who is not able anymore to look at the world  and himself  in search of liberation, but who imposes his own idea, sure to grant to himself a minimum of wellness.  In his letter to the Western Christians,  Josef Zverina,  Czechoslovack theologist,  screams: «do not conform yourselves! Mé syschematízesthe! As this word shows very well, the verbal root is the same: “scheme”. In a few words, each scheme, each exterior model, is vacous. We must want more, – this is what the apostle tells us - we have to change our way to think into a new shape!”. If we only lean on schemes, ideas, systems,  even if they’re good, we’ll always be too far from freedom.

FEAR - stampa fotografica


E' disponibile la stampa fotografica del wallpaper "FEAR". realizzato a Spac, in Albania, nel Novembre 2015. 
Si tratta dell' unica testimonianza fotografica ufficiale, stampata su carta Hahnemule William Turner da 190 grammi, con una tiratura limitata di 20 copie, firmate e numerate. L'immagine misura 20 x 30 cm su un foglio di 30 x 40 cm.
La foto, consegnata già con una cornice, può essere acquistata per 150 euro. 



Infedeli alla linea #7 ALBANIA





Infedeli alla linea è un progetto che andrà a toccare tutti i Paesi che erano al di là del Muro, alla ricerca di personaggi, storie, luoghi simbolici che possono insegnare ancora oggi la vera ricerca per la Libertà. Questo è il trailer del settimo capitolo, Albania



FEAR - Il mio report dall' Albania (ITA + ENG version)



 Caro Direttore,
per noi l' Albania è stata solo uno scomodo barcone - la Vlora - che nel 1991 arrivò per miracolo sulle nostre coste, vomitando centinaia di disperati.  Da dove provenivano, nessuno lo sa. L'Albania era un regime talmente chiuso che il nome di Enver Hoxha è ancora oggi sconosciuto ai più. Tirana, la capitale,  è dominata da una piramide, mausoleo costruito  per commemorare le spoglia del faraonico conductor (poi base NATO, dopo discoteca, oggi abbandonata).  Sembra una ragnatela che ingabbia la città, che intrappola le persone. E in effetti per decenni la paura ha fatto da padrona in Albania; nel gulag di Spac, un centinaio di chilometri dalla città, veniva rinchiuso chiunque fosse sospetto di non appoggiare le idee del gran Capo. FEAR scrive il graffito, ricalcando il profilo della piramide, in una di quelle celle. Il pensiero di Hoxha ingabbia l'aquila bicipite, pauroso che possa scappare. Paura come mezzo di persuasione, come ricatto ad una vita libera. Ma se la paura è stata per anni la benzina di una dittatura, non per questo è scomparsa come tutti i regimi del secolo scorso. "I peggiori tiranni non sono Hitler, Stalin, Milosevic. Il nemico più terribile dell'essere umano è l'odio che si annida nel suo cuore." disse Madre Teresa, nata albanese. Il gulag di Spac, oggi dimenticato, è traccia di cosa fosse la paura e la repressione.La paura, come strumento di propaganda,  non può che generare odio, e di conseguenza repressione. 
 
Giovanni Vitali


Dear Director,
For us Albania has been only an uncongortable tub - Vlora - that in 1991 arrived miraculously on our coasts, throwing up hundreds of desperate people. Where did they come from? Nobody knows. Albania was such an enclosed regime that the name of Enver Hoxha is still unknow for most of the people. Tirana, the capital city, is dominated by a pyramid, mausoleum built to commemorate the rests of the pharaonic "conductor" (then Nato base, then discoteque, today abandoned). It seems like a spider web that cages the city, that traps the people. And actually for decades fear was the master in Albania. Everyone who was suspect of not approving the ideas of the "Great Leader" was shut in the Spac gulag, around 100 Km out of the city.
FEAR, says the graffito, underlining the profile of the pyramid, in one of those cells. Hoxa's thought, puts in a cage the two head-eagle, afraid of the possibility of his escape. Fear as an instrument of persuasion, as a blackmail to a free life. But even if fear has been for years the fuel ofdictatorship, it hasn't desappear in the same ways of the regime of the last centuries. "The worst tyrans aren't Hitler, Stalin, Milosevic. The most terrible enemy of the human being is the hate nestled in his heart" -said Mother Teresa, who was born in Albania. The Spac gulag, today forgotten is trace of what is fear and repression. Fear, as propaganda's instrument, can only generate hate, and therefore repression.

"NO ONE WINS" STAMPA FOTOGRAFICA


E' disponibile la stampa fotografica del wallpaper "NO ONE WINS". realizzato a Sarajevo nel Settembre 2015. 
Si tratta dell' unica testimonianza fotografica ufficiale, stampata su carta Hahnemule William Turner da 190 grammi, con una tiratura limitata di 20 copie, firmate e numerate. L'immagine misura 20 x 30 cm su un foglio di 30 x 40 cm.
La foto, consegnata già con una cornice, può essere acquistata per 150 euro.

Scrivere una mail a vitali_gio@yahoo.it

infedeli alla linea #6 - JUGOSLAVIA







Infedeli alla linea è un progetto che andrà a toccare tutti i Paesi che erano al di là del Muro, alla ricerca di personaggi, storie, luoghi simbolici che possono insegnare ancora oggi la vera ricerca per la Libertà. Questo è il trailer del sesto capitolo, Jugoslavia

"NO ONE WINS" IL MIO REPORT DA SARAJEVO (ITA+ENG VERSION)


Caro direttore,

Così Vaclav Havel - il più noto dei dissidenti cecoslovacchi - sottolineava il problema della libertà umana:
“Quando ci si disfa dell'uomo in nome dell'ideologia si perde il concetto discriminante di bene e di male, di verità e di menzogna, e alla fine sparisce anche il concetto di compassione, perchè non esistono più individui, ma solo automi”.
Quando Sarajevo era ancora Jugoslavia, nel 1984 ospitò i giochi olimpici invernali. Lungo l'enorme serpentone di cemento - la pista da bob -  che striscia tra i boschi intorno alla città, abbandonata prima, trincea naturale durante la guerra poi, c'è un poster di 400 x 400 cm raffigurante una singolare partita a scacchi.
Mickey Mouse e Tito si affrontano giocando con speciali pedine, non più uomini, ma stelle rosse e dollari statunitensi. Non c'è vittoria, solo accumuli di sconfitte. La riduzione dell'uomo a esclusiva componente politica – dice il dipinto -  può creare solo contrapposizione, ed inevitabili perdite, perchè non c'è ideologia o progetto che possa garantire la salvezza dell'uomo.  Ancora Havel in una intervista negli anni 80 con tono quasi profetico:“Il potere impersonale non è affatto estraneo alla cultura occidentale. Anche se di colpo sparissero dalla faccia della terra i sistemi totalitari, non per questo il mondo sarà liberato dal rischio di un potere anonimo che opera al di fuori di ogni criterio di verità”. La considerazione della persona ridotta a  oggetto politico, economico, religioso, etnico, genera esclusivamente parti contrapposte in perenne scontro.
La Jugoslavia cessò di esistere così, in un decennio di guerre insensate motivate dall'odio ideologico nei confronti del soggetto diverso, non più inteso come essere umano, ma solo come controparte da sconfiggere. Nell'assoluto abbandono della compassione umana.




Dear director, 
this is how Vaclav Havel – the most famous Czechoslovakian dissident – underlined the problem of human freedom:
«when we get rid of the man in the name of ideology, we lose the distinguishing concept between good and evil, truth and lie, and at the end also the idea of compassion disappears, because there are no more individuals, but only drones». 
When Sarajevo was still Yugoslavia, in 1984 hosted the winter Olympic games. Along the huge concrete snake – the bob track – that crawls in the woods around the city, that at first was abandoned, and then became a natural foxholes, there is a poster of 400 x 400 cm, which represents a particular chess game.
Mickey Mouse and Tito face each other playing with special pawns, not man anymore, but red stars and US dollars. There is no victory, only stockpiles of defeats. The reduction of man only to a political component – says the draw – can only create contraposition, and unavoidable loss, because there is no ideology or project that can grant man’s salvation. Havel, in an interview from the 80s, with a voice that sounded almost prophetic, also said: “impersonal power is not at all  something which is far from the occidental culture. Even if suddenly totalitarianism would disappear from the earth, world wouldn’t be free from the risk of an anonymous power that works outside of any criteria of truth.»
The consideration of the individual reduced to political, economic, religious, or ethnical object, can only generate opposing parts in an eternal fight.
Yugoslavia stopped existing like this, in ten years of wars without sense, motivated only by the ideological hate for a subject which is different, no more considered as a human being, but only as counterpart to defeat. In the absolute abandon of human compassion.

"NO ONE WINS" wallpaper 400 x 400 cm 1984 Olympic winter games camp Sarajevo, Bosnia, 2015


2+2=4 STAMPA FOTOGRAFICA


E' disponibile la stampa fotografica del wallpaper "2+2=4". realizzato a Bratislava nell' Aprile 2015. (foto in allegato)
Si tratta dell' unica testimonianza fotografica ufficiale, stampata su carta Hahnemule William Turner da 190 grammi, con una tiratura limitata di 20 copie, firmate e numerate. L'immagine misura 20 x 30 cm su un foglio di 30 x 40 cm.
La foto, consegnata già con una cornice, può essere acquistata per 150 euro.

Scrivere una mail a vitali_gio@yahoo.it

DUE PIU' DUE FA QUATTRO. Il mio Report da Bratislava (ITA + ENG version)


Caro Direttore,

"...Ci si domanda, cioè, un "futuro più luminoso" è veramente e sempre un problema di un lontano "là"? non è, invece, qualcosa che è già qui da un pezzo e che solo la nostra miopia e la nostra fragilità ci impediscono di vedere e sviluppare intorno a noi e dentro di noi?"

Si concludeva così, nel 1978, il più famoso scritto di Vaclav Havel, "Il potere dei senza poter". Conosciuto come uno dei migliori testi su una ipotetica società post-totalitaria, risulta oggi più che mai attuale. Scritto in un contesto dittatoriale, poneva già le domande per un avvenire dove fosse evidente che non una ideologia, non una politica, non una economia sarebbero state la salvezza dell'uomo. Ci si domanda allora: cos'è il potere dei senza potere? Nella periferia di Bratislava - una volta esisteva la Cecoslovacchia - un wallpaper di 280 x 580 cm raffigura dei bambini intenti in una operazione semplicissima: scrivere che due più due fa quattro. La "verità" (pravda) è dunque il "potere dei senza potere" (je moc bezmocnych)? George Orwell scrisse che la libertà non è dire che 2 + 2 = 5. Havel andò in prigione perchè sostenne che la libertà non coincide con il sostenere il pensiero di massa. In una società dove la verità è condizionata dal proprio arbitrio, l'ingenua libertà di quei bambini che su un muro di Bratislava scrivono solo che due più due fa quattro può essere di insegnamento, per poter partire non da una idea, ma dalla evidenza della realtà.

Giovanni Vitali




Dear Director,

"...We ask ourselves: is a "lighter future" really and always a problem about a far away "there"? Is not something that have already been here for a long time, instead, and that only our blindness and fragilty make impossible for us to see and develop around us and inside us?"

That's the conclusion of, in 1978, Vaclav Havel's most famous text "The power of the powerless". Knowed as one of the best texts about an hypotetical post-totalitarian society, turn out to be extremely up-to-date. Written in a dictatorial contest, already questioned about a future where it would have been clear that not an ideology, not politics, not economy, would have been salvation for people. Therefore we ask ourselves: what is "the power of the powerless"? In Bratislavian suburbs - there was Cecoslovacchia at a previous time - a wallpaper around 280 x 580 cm shows some children doing a simple operation: they are writing that two plus two is equal to four. "Truth" (pravda) is the "the power of the powerless" (je moc bezmocnych)? George Orwell wrote that freedom is not say that 2 + 2 = 5. Havel went to jail because he said that freedom didn't correspond to supporting mass-thought. In a society where truth depends on one's will, those children candid freedom who wrote that two plus two it's four on a wall of Bratislava can be a teaching, in order to start not from an idea, but from the evidence of reality.

Giovanni Vitali

SZEKULARIZMUS - Stampa fotografica

E' disponibile la stampa fotografica del wallpaper "SZEKULARIZMUS". realizzato in Ungheria a Marzo 2015.
Si tratta dell' unica testimonianza fotografica ufficiale, stampata su carta Hahnemule William Turner da 190 grammi, con una tiratura limitata di 20 copie, firmate e numerate. L'immagine misura 20 x 30 cm su un foglio di 30 x 40 cm.
La foto, consegnata già con una cornice, può essere acquistata per 150 euro. 
Chi fosse interessato può scrivermi vitali_gio@yahoo.it



SZEKULARIZMUS - Il mio report dall'Ungheria (ITA + ENG version)




Caro Direttore,
nel 1956, certa intellighenzia nostrana salutava quasi con entusiasmo l'invasione sovietica in Ungheria. Si parlò - a proposito del popolo insorto - di un “tentativo reazionario di distorcere il processo di democratizzazione”. Si, perché coi carri armati, dissero altri, il socialismo avrebbe garantito pace e democrazia. Tant'è che una volta ristabilito l' “ordine” per non rischiare nuovamente un insurrezione si iniziò a costruire città modello della “vera” democrazia; lunghe file di palazzoni grigi e uguali, dagli appartamenti claustrofobici che garantivano uguali diritti per tutti. Gli Ungheresi le chiamavano “kis moszkvá” - le piccole Mosca. Nel salotto di un appartamento di queste città, Szentkiralyszabadja, ho trovato un manifesto di 230 x 420 cm, che raffigura l'invasione di alcuni carri armati. Al posto della classica dicitura CCCP compare la scritta SZEKULARIZMUS. Un accostamento molto ardito, si direbbe. Ma sempre di invasione si tratta: oggi non dei carri dell'Armata Rossa, ma dei tank del pensiero unico nichilista. Oggi, di fronte ai pericoli che minacciano il vecchio continente, auspichiamo come unica prospettiva una ultra-laicità che altro non sa fare che eliminare le proprie identità, culturali e religiose, credendo che un appiattimento della persona, delle proprie idee, in nome del “diritto di”, sia sinonimo di uguaglianza, fraternità, libertà. E' solo un annientamento dell'io, che non è più capace di dire chi è ne di proporre nulla; incapace cioè di costruire. E come nel 1956, magari scendiamo nelle piazze ad applaudirlo ed invocarlo.



Dear Director,

In 1956, our certain intellighenzia, welcomed almost with entusiasm the sovietic invasion of Hungary. About the riot people, the newspaper talked about a “reazionar attempt to distorce the process of democratization”. Of course, because with the tank, other said, socialism would have provide peace and democracy. In fact once “order” was restablished , in order not to risk again a new riot, they start to built city models of the “true” democracy; long lines of huge gray and identical buildings, with claustrofobic apartments that provided equal rights for everyone. Hungarians called them “kis moszkvà”, the small Moscows. In the living room of apartment of one of these cities, Szentkiralyszabadja, i have found a wallpaper of 230 x 420 cm , that represents the invasion of some tanks. In the place of the classsic “CCCP” appears the writing SZEKULARIZMUS. A strong switch, someone can say. But it's still an invasion: today the invasion is not made by Red Army, but by the nichilst thought. Today in front of the dangers that threat the “Old Continent”, we hope as only perspective a super-laicity (secularism) that is not able to do anything else that eliminated cultural and religion identities, with the convincion that livelling the person, the ideas, in the name of “right to”, is synonim of “equality, fraternity and freedom.” It is only the end of the self, wich is no more able to say who he is or to suggest anything; wich means no more able to buid. And like in 1956, maybe we go out in the squares to support it and to ask for it.

Giovanni Vitali

Stampa fotografica "STASI - La libertà non vi farà liberi"

E' disponibile la stampa fotografica del wallpaper "STASI - La libertà non vi farà liberi".     
Si tratta dell' unica testimonianza fotografica ufficiale, stampata su carta Hahnemule William Turner da 190 grammi, con una tiratura limitata di 20 copie, firmate e numerate. L'immagine misura 20 x 30 cm su un foglio di 30 x 40 cm.
La foto, consegnata già con una cornice, può essere acquistata per 150 euro. 
Chi fosse interessato può scrivermi vitali_gio@yahoo.it



Infedeli alla linea - trailer #3 - Germania Est




Infedeli alla linea è un progetto che andrà a toccare tutti i Paesi che erano al di là del Muro, alla ricerca di personaggi, storie e luoghi simbolici che possono ancora oggi insegnarci la vera ricerca della Libertà. Questo è il terzo capitolo, Germania Est